Torna indietro Luglio 2018 | sabato 21 luglio 2018
Il momento fatidico atteso per tanto tempo sta per arrivare e dal suo esito può dipendere buona parte del proprio futuro: non è mai facile approcciarsi dal punto di vista psicologico ad un colloquio di lavoro, un qualcosa che richiede preparazione mentale non indifferente.
Che sia il primo della propria vita lavorativa o che se ne siano già affrontati diversi la sostanza non cambia; si prova sempre una certa ansia che può sfociare anche in stress, elementi che ovviamente sono nemici di una buona impressione, ciò cui si dovrebbe ambire quando si affronta un colloquio di lavoro. Vediamo allora come approcciarsi al meglio ad un evento simile.
Ciò che fa la differenza da subito ovviamente è la preparazione a monte: una volta che viene stabilita la data del colloquio (e solitamente ci sono diversi giorni di tempo) è fondamentale iniziare a prepararsi cercando di capire quali potrebbero essere le domande che si riceveranno, studiando al contempo le risposte più adatte.
Può essere intelligente raccogliere informazioni sulla azienda in questione oltre che sulla tipologia di figura richiesta; dare l’impressione di conoscere a fondo la mansione che si andrà eventualmente a ricoprire è indubbiamente un buon biglietto da visita. Prepararsi poi a ricevere domande su come si intende portare avanti i rapporti con i colleghi, interrogativi che sono presenti in ogni colloquio di lavoro.
Un piccolo ‘trucco’ per non farsi trovare impreparato può essere quello di andare a simulare, nei giorni precedenti il colloquio di lavoro, il momento dell’intervista magari chiedendo il supporto di un amico o di un parente.
Per fare bella figura il consiglio poi è di prepararsi un paio di domande almeno da porre noi all’esaminatore; meglio se riferite ad aspetti peculiari, le cui risposte non possono essere trovate facilmente anche in rete, ma questioni relativa alla compagnia, a quali saranno le responsabilità nel caso di inserimento in organico, a quanto spazio ci sia per la crescita personale, alle persone con le quali si lavorerà a stretto contatto.
Evitare ovviamente domande sulle parti più semplici del lavoro, onde evitare il rischio che dall’altra parte pensino che non si abbia neanche letto a fondo l’annuncio.
Fin qui la parte relativa alla preparazione; ma come muoversi poi nel concreto quando arriva il giorno del colloquio di lavoro? Sarebbe anche superfluo ricordarlo, ma arrivare in ritardo il giorno del colloquio di lavoro significa partire già con il piede sbagliato. Stessa cosa, come si diceva prima, presentarsi senza un minimo di preparazione.
La scelta dell’abbigliamento va curata nei minimi dettagli: non c’è un format predefinito perché ovviamente dipende dalla tipologia di annuncio di lavoro per il quale ci si sta candidando. Non è quindi obbligatorio un abbigliamento elegante se la figura che si vuole ricoprire non lo richiede: certo è che si si sta andando a parlare per un posto in banca, presentarsi in felpa è il modo più sicuro di non ottenere il lavoro.
Importante parlare con voce ferma e mostrando sicurezza, e al riguardo può essere utile anche aver frequentato corsi per parlare in pubblico. Al momento del congedo dal colloquio evitare domande su come è andata l’intervista, incalzando l’interlocutore su quante siano le possibilità di avere il lavoro; meglio lasciarsi con una frase che palesi entusiasmo per l’azienda, facendo capire che si sarebbe molto interessati ad entrare in organico.
Questo sito web utilizza cookie tecnici per fornire alcuni servizi. Continuando la navigazione, o cliccando sul pulsante di seguito, acconsenti al loro utilizzo in conformità alla nostra Informativa sulla Privacy e Cookie Policy. Il consenso può essere revocato in qualsiasi momento.