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Formazione: quale futuro per l’Italia?

Torna indietro  Febbraio 2017lunedì 20 febbraio 2017

 

 

Un tema particolarmente delicato dal quale dipende inevitabilmente il futuro del nostro paese. Ecco perché quando si parla di formazione è fondamentale cercare di capire come questa si snoderà in futuro e in che modo verrà organizzata e resa funzionale.
Il mondo del lavoro è evidentemente mutato negli ultimi anni e, con esso, anche il concetto di formazione. Ci sono nuove esigenze, sempre più incentrate sulla necessità di proporre una dimensione educativa in linea con il mercato attuale.
Diverse indagini portate avanti in questo momento storico sottolineano come, in Italia, i modelli proposti in materia di formazione ed educazione non rispondano a pieno alle esigenze degli individui; tantomeno delle imprese.
Avevamo parlato di come, paradossalmente, sul mercato del lavoro vi siano professioni molto richieste ma con pochi candidati a causa proprio di una scarsa formazione a monte.

Una formazione non in linea con le esigenze del mercato:

È quanto indicato ad esempio dall’indagine Excelsior, annualmente diffusa in riferimento al mercato del lavoro. Secondo tale indagine i percorsi formativi attualmente presenti in Italia non sembrerebbero rispondere a pieno alle esigenze con conseguenza diretta quella di una carenza di profili professionali adatti al mercato del lavoro attuale.
Si tratta di un qualcosa che si riflette anche nei percorsi di studio scolastici, visto che i dati sugli abbandoni degli studenti italiani sono ancora piuttosto alti, circa il 20%, e lontani quindi da quanto indicato a livello di Ue (ovvero, attestare questa cifra sotto il 15%).
Su questo numero potrebbe influire quindi anche una scarsa attrattività per i giovani dei contenuti e delle modalità di apprendimento promosse tanto dalle scuole; quanto in una fase successiva, universitaria o di formazione professionale.

Necessità di una formazione mirata al lavoro:

E quello che, storicamente, è sempre mancato al nostro paese è proprio una formazione efficace, ovvero mirata all’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Una carenza atavica della quale si dibatte da anni; ma che poi, nei fatti, non si è mai riusciti ad attenuare.
L’offerta formativa è spesso autoreferenziale e fine a se stessa; percorsi di studio che non danno reali competenze tecniche a chi li segue e che, di conseguenza, non vanno a preparare una forza lavoro adeguata al mercato.
Lacune strutturali che spesso sono colmate da corsi di formazione promossi da enti privati anche online; e paradossalmente proprio la formazione via web su piattaforme di e-learning è una delle poche novità emerse nel panorama italiano per fornire agli utenti soluzioni alternative rispetto ai percorsi tradizionali.
Ben venga questa offerta diversificata in un momento storico nel quale ve ne è grande bisogno. Anche perché è la stessa Ue a rimarcare come, da qui al futuro, ci sarà necessità di lavoratori sempre più qualificati e formati in linea con le esigenze mutate del mercato.