Torna indietro Giugno 2018 | mercoledì 13 giugno 2018
Un dato in chiaroscuro che può essere acquisito con diverse chiavi di lettura, sia in ottica positiva che meno edificante. I numeri si riferiscono agli ultimi mesi e parlano di dati in crescita per il mercato del lavoro, con particolare riguardo ai neo laureati. Tuttavia ad aumentare al contempo è anche la precarietà occupazionale, con paghe che tendono inevitabilmente a calare.
Lo ha certificato il Rapporto AlmaLaurea, da sempre un focus attento sul lavoro in rapporto al percorso formativo compiuto. E mettendo in correlazione questi due dati emerge che ad un anno di distanza dal conseguimento della laurea, in Italia oltre il 70% trova un posto di lavoro. La percentuale è in crescita rispetto agli anni passati, fin qui il dato positivo fermo restando che ancora non si è arrivati ai livelli pre crisi quando il dato si attestava quasi al 90%.
Il vero punto critico della situazione è dato dalla tipologia di contratti: rispetto al 2016, quindi l’anno precedente di rilevazione, diminuiscono i contratti a tempo indeterminato per i neolaureati. In lieve aumento i contratti a tempo determinato.
Per quanto riguarda poi la media degli stipendi cui si faceva riferimento sopra, si parla di cifre ancora molto lontane da quelle prima della crisi. Cercando di fornire qualche numero, ad un anno dalla laurea un neo assunto guadagna mediamente 1.100 euro circa a fronte dei 1.300 pre crisi.
Si sta parlando qui, è bene ricordarlo, di lavoro rapportato ad un percorso di formazione triennale o tradizionale; e malgrado tutto si va a confermare l’importanza dello studio per riuscire a trovare un’occupazione. Studio che non deve necessariamente essere un percorso accademico.
Quando si parla di formazione ormai si fa riferimento a tantissimi canali, differenti declinazioni di un medesimo concetto. Oggi si può optare per un percorso di formazione online, tramite piattaforme di e-learning.
Il mondo del lavoro è notevolmente più dinamico e richiede un percorso di studi continuo, da confermare durante tutto l’arco occupazionale. Il che facilita il compito per l’utente dato che può continuare a formarsi costantemente senza dover rinunciare al lavoro usufruendo di tecnologie moderne proprio come le piattaforme online di formazione.
Un mercato più flessibile anche parlando di percorso di studi quindi, così si può interpretare un altro aspetto di rilievo emerso dal Rapporto AlmaLaurea: si parla di differenze socio-economiche dato che, ancora oggi, la laurea continua a rimanere un qualcosa cui si rivolgono soprattutto utenti provenienti dai licei e in zone di Italia meno disagiate.
Se un tempo ciò era segno di netta divisione tra differenti strati sociali ed economici, oggi può anche voler dire che chi non ha possibilità di frequentare un percorso accademico cerca di formarsi ricorrendo magari alla rete. Che ancora una volta si dimostra essere uno strumento altamente democratico.
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